Bari, rimosso con successo tumore al cervello su bimbo di 7 anni

La Redazione

Un bambino di 7 anni è stato sottoposto a quattordici ore di intervento e un’equipe multidisciplinare composta da neurochirurghi, chirurghi plastici, anestesisti per rimuovere una neoplasia alle ossa del cranio. Il piccolo paziente, infatti, presentava un sarcoma di Ewing della teca cranica infiltrante i tessuti molli, le meningi ed il tessuto cerebrale.

La neoplasia, non appena arrivato al Policlinico di Bari, è stata prontamente esaminata e studiata da uno staff multidisciplinare di neuro-oncologi, neurochirurghi e chirurghi plastici. Dopo un’attenta analisi l’intero staff ha deciso di effettuare un unico intervento in tre fasi: demolitiva, resettiva tumorale e ricostruttiva.

Questi i procedimenti:

  • rimozione del piano osseo della teca cranica
  • aggressione al tumore
  • ricostruzione del piano evitando un intervento di cranioplastica

“La tecnica innovativa – ha spiegato il direttore dell’unità operativa di neurochirurgia, il prof. Francesco Signorelli, si chiama ‘one step’ e integrata alla navigazione intraoperatoria per la chirurgia dei tumori infiltranti la teca cranica è utilizzata oggi solo in poche neurochirurgie sul territorio nazionale”.

Sarcoma di Ewing su paziente minorenne

Per il piccolo paziente si trattava inoltre di un caso di recidiva. Il sarcoma di Ewing gli era stato diagnosticato due anni prima al bacino, associato a metastasi ossee e polmonari, dal dott. Francesco de Leonardis dell’unità operativa di oncoematologia pediatrica.

Nonostante cicli di chemioterapia, autotrapianto e successiva radioterapia localizzata sulle sedi metastatiche, trascorsa una iniziale fase di remissione dalla malattia, a maggio scorso il tumore si è ripresentato localizzato a livello della volta cranica e si è manifestato con la comparsa di una voluminosa deformazione della testa. Unica soluzione possibile: una chirurgia combinata e mirata alla resezione radicale della neoplasia tumorale.

Il planning pre-chirurgico si è avvalso del supporto di neuroimaging avanzato e rendering tridimensionale, grazie ai quali è stato possibile pianificare una procedura in più fasi, in cui si sono avvicendati i vari specialisti coinvolti.

Come è avvenuto l’intervento

Dopo le prime due fasi di rimozione del tumore e di ricostruzione del cranio da parte dei neurochirurghi, l’equipe dei chirurghi plastici ha portato a termine la terza fase dell’intervento.

“La ricostruzione del piano osseo – ha spiegato il prof. Giudice – è stata realizzata su misura e adattata allo spessore della teca cranica del piccolo paziente allestendo un lembo microchirurgico di muscolo e cute prelevato dalla coscia ed integrato ad un innesto di cute e derma, per ristabilire la copertura e l’integrità dell’area dei tessuti molli attorno al cranio”.

Dopo un iniziale monitoraggio in terapia intensiva post-chirurgica, volto a garantire l’attecchimento e la vascolarizzazione dei tessuti prelevati e innestati e a minimizzare il rischio di complicanze infettive post-operatorie, il bambino è stato risvegliato e supportato nella rieducazione al movimento e nella ripresa delle attività quotidiane dallo staff di terapisti del dolore e fisiatri del Policlinico e sta proseguendo le sue cure nel reparto di oncoematologia pediatrica, diretto dal prof. Nicola Santoro.

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