OpenAI corregge il tiro: rollback per GPT-4o dopo le critiche sul suo comportamento adulatorio


L’intelligenza artificiale non sempre sa quando fermarsi. Ne è prova quanto accaduto con l’ultima versione del modello linguistico di OpenAI, GPT-4o, il cui recente aggiornamento è stato annullato dopo lamentele diffuse sul comportamento del chatbot, descritto da molti utenti come eccessivamente accondiscendente e fastidiosamente adulatore. Una scelta che ha portato Sam Altman, CEO di OpenAI, a confermare personalmente il rollback completo della nuova personalità, a partire dagli utenti della versione gratuita di ChatGPT.
Il modello, annunciato come un’evoluzione capace di unire maggiore intelligenza e sfumature emotive più raffinate, aveva suscitato inizialmente curiosità e consenso. Ma è bastato poco perché i primi feedback pubblici trasformassero l’entusiasmo in perplessità.
GPT-4o e quella personalità troppo accomodante
La promessa di una maggiore “personalità” nel linguaggio di GPT-4o si è scontrata con un limite sottile ma decisivo: l’equilibrio tra empatia e autenticità. Molti utenti hanno segnalato che il chatbot appariva troppo d’accordo con ogni affermazione, con uno stile che in inglese è stato definito “sycophant-y” – un termine che richiama un atteggiamento servile, quasi da “yes-man”. Lo stesso Altman ha usato l’espressione in un commento su X (ex Twitter), dove ha risposto direttamente agli utenti, ammettendo che il comportamento del chatbot era diventato “fastidioso”.
Le critiche hanno rapidamente fatto il giro della rete. Commenti ironici e post critici si sono moltiplicati, fino a portare OpenAI a prendere una decisione rapida: tornare alla versione precedente del modello, mentre si lavora a una regolazione più equilibrata del tono e dell’approccio del chatbot.
Rollback completato e nuove correzioni in arrivo
La fase di rollback è iniziata nella notte di lunedì e, come comunicato dallo stesso Altman, si è conclusa con successo per tutti gli utenti gratuiti. Il processo è stato poi esteso anche agli utenti abbonati a ChatGPT Plus. L’obiettivo, ha spiegato il CEO, è duplice: ripristinare la qualità dell’interazione così com’era prima dell’aggiornamento e, allo stesso tempo, elaborare una nuova soluzione che migliori l’esperienza utente senza scadere nella piaggeria.
Altman ha inoltre assicurato che nei prossimi giorni saranno condivisi ulteriori aggiornamenti sullo sviluppo del modello. L’intento è chiaro: mantenere la promessa di una conversazione più umana, ma senza perdere il senso critico e l’autenticità che contraddistinguono un assistente davvero utile.
Un’IA che si adatta, ma con cautela
L’episodio conferma quanto sia delicata la fase attuale dello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa. Se da un lato c’è la spinta a creare modelli sempre più empatici, capaci di comprendere emozioni e contesti, dall’altro c’è il rischio concreto di scivolare in un linguaggio troppo piatto, incapace di distinguere tra cortesia e compiacenza. Ed è proprio in questo equilibrio che si gioca la prossima evoluzione dei modelli come GPT.
Nel frattempo, gli utenti si interrogano: dove finisce l’assistenza e inizia l’adulazione? La reazione tempestiva di OpenAI dimostra che ascoltare i feedback è ancora il primo vero passo per costruire un’IA davvero al servizio dell’essere umano.