Aumenta il prezzo dei chip, attesi rincari per l’iPhone


La notizia arriva da Phone Arena e rischia di impattare direttamente il prezzo finale degli smartphone di nuova generazione: Tsmc, il principale produttore di chip al mondo, aumenterà del 10% il prezzo dei suoi semiconduttori, in particolare quelli destinati a clienti di rilievo come Apple e Samsung. La decisione, secondo fonti industriali, è legata all’incremento dei costi di produzione e al continuo sforzo dell’azienda taiwanese per garantire processi sempre più avanzati, in vista della transizione verso i 2 nanometri.
Il primo effetto tangibile potrebbe riguardare proprio gli iPhone 17, attesi per settembre 2025. Apple dovrà decidere se assorbire internamente l’aumento o trasferire i costi direttamente sugli acquirenti, con un possibile rialzo dei prezzi di listino. Una scelta delicata in un periodo di stagnazione della domanda e crescente concorrenza asiatica.
Anche Samsung, che produce internamente i chip Exynos solo per alcuni modelli e mercati selezionati, resta coinvolta. I processori Snapdragon di Qualcomm utilizzati nei Galaxy S26 — prodotti da Tsmc — saranno soggetti allo stesso aumento di prezzo, con conseguenti rischi di rincari anche per la gamma coreana in uscita all’inizio del 2026.
La geopolitica spinge Apple a riconsiderare la produzione
L’aumento dei costi arriva in un momento già complesso per Apple, impegnata nella diversificazione delle proprie catene produttive, oggi fortemente concentrate in Cina. L’azienda californiana guarda da tempo all’India come destinazione alternativa, attratta da dazi più favorevoli e incentivi locali. Tuttavia, l’iniziativa ha attirato l’attenzione del presidente statunitense Donald Trump, che durante una visita in Qatar ha espresso aperta contrarietà all’espansione industriale di Apple nel subcontinente, auspicando un ritorno alla produzione interna negli Stati Uniti.
L’aumento dei prezzi da parte di Tsmc potrebbe dunque accelerare le valutazioni strategiche, spingendo Apple a rinegoziare i contratti o a rafforzare la collaborazione con altri partner produttivi. Ma nel breve termine, l’impatto sul prezzo finale dei dispositivi resta il nodo centrale.
La crisi dei semiconduttori degli ultimi anni ha insegnato al mondo quanto fragile possa essere la catena globale dell’elettronica. Ora, con i rincari annunciati da Tsmc, si apre una nuova fase: quella in cui l’equilibrio tra innovazione, costi e geopolitica determinerà non solo il prezzo dei prossimi smartphone, ma anche le scelte industriali dei giganti della tecnologia. E mentre Apple e Samsung fanno i conti, sarà il consumatore finale a capire presto se il prezzo della tecnologia continuerà a salire.