Dalla Puglia: se il governo non dà serenità ai giovani, ci pensano allora i ragazzi stessi

La Redazione
Dalla Puglia: se il governo non dà serenità ai giovani, ci pensano allora i ragazzi stessi

cresceretesereni

Mirko Cazzato: “Cerchiamo imprenditori sensibili che vogliano sostenere il progetto così da offrire i nostri servizi a scuole e studenti in forma gratuita”

LECCE – Tra crisi di governo e totale instabilità, l’intera classe politica non riesce a dare serenità ai nostri ragazzi, allora ci pensano i giovani stessi ad impegnarsi in prima persona in questo compito.

E sono i giovani, infatti, ad aver ideato il nuovissimo progetto “CresceReteSereni” che, oltre al chiaro augurio, mette in palese evidenza la parola “rete” in quanto, da un lato, mette in rete studenti, scuole, esperti, istituzioni e imprese supporter e, dall’altro, vive e opera nella rete, anzi, nella regina delle reti, Internet e tutti i suoi aggregati come i social network e le app.

Non nasce di punto in bianco ma rappresenta la naturale maturazione dopo oltre sei anni di esperienza che il movimento giovanile “Mabasta” ha acquisito nell’ideazione e implementazione di soluzioni innovative “dal basso” mirate a prevenire, contrastare e lottare contro ogni forma di bullismo e cyberbullismo fra giovani.

La vision del progetto è semplice e intuitiva: bambini e ragazzi più sereni diventeranno persone migliori e le persone migliori portano ad un mondo migliore. Ma come farà il progetto a rendere più sereni i ragazzi? CresceReteSereni mira a garantire a tutte le alunne e a tutti gli alunni benessere e “benestare” a scuola aiutandoli e supportandoli nella conoscenza, sensibilizzazione, individuazione e contrasto ai fenomeni del bullismo, cyberbullismo e bodyshaming. Cuore operativo del progetto è il noto e testato “Modello Mabasta” che vede gli studenti stessi, opportunamente formati, protagonisti attivi del loro stesso welfare. Il progetto impiega e si esplica attraverso il digitale e arriva dritto e chiaro ai giovani.

È la più vasta ed impattante azione anti cyberbullismo e bullismo mai realizzata in Italia e, per la prima volta, saranno gli studenti stessi i protagonisti attivi dell’operazione. Nel primo anno di attuazione è previsto un target di oltre 60.000 studentesse e studenti in tutta Italia. Operando nel digitale, negli anni successivi è prevista una crescita esponenziale, con il coinvolgimento di 120.000 e 240.000 nei prossimi due anni. Il progetto su avvarrà di molteplici partner chiave Mirko_Mabasta3md.jpgin termini di consulenza professionale (psicologi, assistenti sociali, etc.), consulenza tecnologica (cura della piattaforma digitale), esperti in comunicazione (sia per raggiungere i ragazzi che per dialogare con loro) e imprese ed enti di supporto. I 30 ragazzi di Mabasta sono alla ricerca di Imprenditori e amministratori sensibili, che vogliano supportare il progetto così da poter offrire tutti i servizi previsti da CresceReteSereni alle scuole e agli studenti in forma totalmente gratuita.

«CresceReteSereni è l’evoluzione digitale del Modello Mabasta – spiega Mirko Cazzato, cofondatore e team leader di Mabasta – rappresenta il modo in cui tutti gli interessati possono accedere al Modello e applicarlo in autonomia. Operiamo da oltre sei anni nelle scuole in tutta Italia e l’unico inconveniente che abbiamo riscontrato nel nostro operato è che purtroppo, agendo fisicamente nelle scuole, possiamo interagire solo con un numero molto limitato di classi e di studenti, mentre agendo attraverso il digitale e con l’uso della tecnologia otterremo due grandi risultati e miglioramenti, raggiungeremo in minor tempo una quantità molto maggiore di ragazze e ragazzi che hanno bisogno del nostro supporto e dei nostri servizi e riusciremo a catturare e ad attrarre più facilmente la loro attenzione e partecipazione in quanto l’ambiente digitale rappresenta il micromondo in cui si trovano più a loro agio. In questa fase del progetto stiamo lanciando l’appello alle Imprese e agli Enti, anzi ad Imprenditori e Amministratori, ossia alle persone, chiedendo loro di sostenere l’iniziativa e garantire la copertura del maggior numero di scuole e studenti.»

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