L’APS G.I.R.A.F.F.A. Onlus diventa ancora più accessibile e mette a disposizione delle donne uno “sportello online” per denunciare in totale anonimato, in modo più rapido e da qualsiasi quartiere. 

La Redazione

Numero di telefono e nome. Tanto basta per essere ricontattate dalle operatrici dell’associazione G.I.R.A.F.F.A. Tanto basta per chiedere aiuto, velocemente, anche dal proprio cellulare. E questo perché lo sportello online dell’associazione, attivo da pochi giorni sul sito https://www.giraffaonlus.it/, è a portata di click.

I numeri diffusi da Giraffa, l’associazione formata da donne che si occupano di altre donne vittime di violenza nelle diverse declinazioni, danno l’idea concreta dell’emergenza che alcune vivono quotidianamente. Soltanto per il 2022 si parla di 113 chiamate ricevute e 98 donne prese in carico. Nel 2023, la situazione è peggiore: tra gennaio e i primissimi giorni di marzo le chiamate ricevute sono già 21, quindici invece le donne prese in carico (tra queste 2 sono state inserite in casa rifugio).

Donne di qualsiasi estrazione sociale, di diverse nazionalità e di qualsiasi età, tra queste anche studentesse universitarie, minorenni e donne con deficit fisico e intellettivo. 

Lo sportello online è uno dei servizi che l’associazione offre alle vittime di violenza, un numero che si associa all’accoglienza da remoto tramite il numero whatsapp 348 7777536. Due modi per raggiungere le donne nella maniera più veloce possibile e dare seguito alle richieste d’aiuto di quelle che hanno difficoltà a raggiungere i centri antiviolenza in sicurezza e ad entrare in contatto con le operatrici del CAV Paola Labriola.

Allo sportello risponde una operatrice altamente formata che accoglie le richieste d’aiuto e si confronta con l’equipe per rispondere nell’immediatezza ai bisogni della donna che ha fatto richiesta.

L’APS G.I.R.A.F.F.A. Onlus, che gestisce il centro antiviolenza dedicato a “Paola Labriola”, una casa rifugio denominata “Casa dei diritti delle donne” e la casa in semiautonomia V.i.t.A. (Vola in piena autonomia), fa parte della rete REAMA di Fondazione Pangea Onlus e partecipa al progetto REAMA Reloaded, co-finanziato dall’Unione Europea per 9 centri antiviolenza dislocati in 8 differenti regioni del Centro-Sud Italia. Prevede diverse azioni per potenziare l’efficacia dei percorsi di uscita dalla violenza ma anche per la prevenzione, formazione, sensibilizzazione e raccolta dati).

La Redazione

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