Ex Ilva di nuovo ai titoli di coda. Invitalia chiede amministrazione straordinaria, Acciaierie d’Italia il concordato preventivo

La Redazione

Ex Ilva, si va verso l’amministrazione straordinaria, “benedetta” dal ministro delle Imprese Urso. L’ultima trattativa con ArcelorMittal è finita male e Invitalia ha chiesto al Governo di ricorrere all’amministrazione straordinaria: l’arrivo del commissario sarà, con tutta probabilità, annunciato ai sindacati dei lavoratori e ai rappresentanti dell’indotto, convocati nel tardo pomeriggio a Palazzo Chigi.

Nelle stesse ore, “il gruppo Acciaierie d’Italia comunica che le società Acciaierie d’Italia, AdI Energia, AdI Servizi Marittimi, AdI Tubiforma hanno depositato domanda di concordato con riserva, con richiesta di misure protettive”.
Si legge in una nota di Acciaierie d’Italia. Si tratta di fatto di una decisione, il cui esito è difficile da valutare, che prevede 60-120 giorni di tempo per poi presentare l’istanza di concordato preventivo vera e propria. Il concordato preventivo è uno strumento che serve ad affrontare una crisi aziendale in modo diverso rispetto a quello dell’amministrazione straordinaria richiesto da Invitalia. La domanda sarebbe stata presentata nella serata di venerdì scorso e fa seguito all’aver appreso, dai commissari di Ilva AS, che non sarà possibile dissequestrare gli impianti alla scadenza del 31 maggio. Si tratta, spiegano le stesse fonti vicine al dossier, di una “mossa protettiva rispetto al fatto che se gli impianti non possono essere dissequestrati non possono, di conseguenza, nemmeno essere comprati”.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba

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