L’addio a Navalny davanti a 3mila persone, diplomatici occidentali non ammessi in chiesa

La Redazione

Tremila sostenitori dell’oppositore russo Alexei Navalny si sono riuniti, sfidando il rischio di fermi e arresti, per rendergli omaggio fuori da una chiesa alla periferia sud-est di Mosca prima della sua sepoltura nel cimitero di Borisovskoye, dov’erano presenti sxoltanto i familiari.
Il corpo del principale oppositore di Putin è stato esposto brevemente in una chiesa di Maryno, il quartiere dove viveva, alla presenza dei due genitori Lyudmila e Anatoly. Assenti la moglie e i due figli che vivono all’estero e che non possono rischiare di tornare in patria. Yulia Navalnaya ha pubblicato un messaggio d’addio al marito su X con un video della loro vita insieme. “Grazie per 26 anni di assoluta felicità. Sì, anche degli ultimi tre anni di felicità. Per
l’amore, per avermi sempre sostenuto, per avermi fatto ridere anche dal carcere, per il fatto che mi hai sempre pensato. Non so vivere senza di te, ma cercherò di renderti lassù felice per me e orgoglioso di me. Non so se riuscirò a sopportarlo oppure no, ma ci proverò. Ti amerò per sempre. Riposa in pace”. 
In ottemperanza al rito ortodosso, il corpo di Navalny è stato esposto in una bara aperta, ricoperta da decine di fiori rossi e bianchi. Diversi partecipanti portavano candele, mentre fuori la folla scandiva “Navalny, Navalny” e “Non abbiamo paura”. Il carro funebre con la bara dell’attivista – che numerose agenzie funebri a Mosca hanno rifiutato di trasportare – era arrivato poco prima alla chiesa dell’icona della Madre di Dio ‘allevia le mie pene’ tra gli applausi della folla. Giovani e anziani in coda con garofani bianchi e rossi in mano sono rimasti al freddo in attesa dell’uscita della bara. Dalle finestre della scuola vicina anche gli studenti si sono uniti ai cori che hanno osato urlare anche “no alla guerra” e “la Russia sara’ libera”. La cerimonia funebre come la sepoltura erano blindate: numerose le auto e gli uomini della polizia, che ai primi arrivati chiedevano documenti e perquisivano effetti personali.
“E’ doloroso, persone come lui non dovrebbero morire, persone oneste, con dei principi, disposte a sacrificarsi”, ha detto alla Afp Anna Stepanova. Tra le persone arrivate davanti alla chiesa, anche i due mancati candidati “pacifisti” alle
presidenziali del 17 marzo, Boris Nadezhdin ed Ekaterina Duntsova. Tra la folla anche i rappresentanti diplomatici di Usa e diversi Paesi europei, tra cui l’Italia.
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha avvertito che qualsiasi manifestazione “non autorizzata” in occasione dei
funerali avrebbe comportato rischi per i partecipanti. Peskov ha anche dichiarato di non avere “nulla da dire” alla famiglia del defunto che invece nei giorni scorsi ha puntato il dito direttamente contro il presidente russo indicandolo come responsabile di quello che in molti anche nella comunità internazionale reputano “un omicidio”. Il Cremlino ha sempre respinto ogni accusa.
Dopo un rapido funerale – come probabilmente ordinato dal Patriarcato di Mosca, stretto alleato del Cremlino – la bara
dell’oppositore e’ stata trasferita al cimitero di Borisov, a pochi passi dal fiume Moscova. I funerali si sono svolti due settimane dopo la morte dell’oppositore 47enne, il 16 febbraio in un carcere oltre il circolo polare artico in circostanze ancora da chiarire. Il suo corpo e’ stato trattenuto per otto giorni, un ritardo che la sua squadra attribuisce al tentativo di nascondere la causa della morte.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba

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