Presunta corruzione elettorale nel Barese, arrestato il sindaco di Triggiano. Si dimette l’assessora regionale ai Trasporti Maurodinoia, indagata

La Redazione

Dieci le misure cautelari, voti comprati per 50 euro

L’assessore regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, si è dimessa dopo essere stata indagata in un’inchiesta della procura di Bari per un presunto giro di corruzione elettorale alle elezioni comunali di Triggiano nel 2021 e Grumo Appula nel 2020. Dieci, in totale, le misure cautelari. Ai domiciliari sono finiti il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, e il marito di Maurodinoia, Sandro Cataldo, referente del movimento politico “Sud al Centro”. In carcere è finito, invece, l’assessore comunale alla Sicurezza di Grumo Appula, Nicola Lella.

Secondo le indagini un’associazione finalizzata alla corruzione elettorale avrebbe permesso di comprare voti, al prezzo di 50 euro l’uno, alle elezioni amministrative.

Per quanto riguarda Grumo Appula, i fatti risalgono a settembre del 2020. In quel caso il risultato da raggiungere sarebbe stata la rielezione di Lella. A Triggiano, invece, i fatti risalgono all’ottobre 2021 e l’obiettivo era far rieleggere, come poi avvenuto, il sindaco Donatelli.

Tra i gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli inquirenti ci sarebbero due fogli su cui era riportato un elenco di elettori già catalogati per cognome, nome, data di nascita, cellulare e sezione elettorale: a loro doveva essere versata la somma di 50 euro quale corrispettivo per l’acquisto del voto. In corrispondenza di più nominativi era stato già trascritto un “OK” per certificare l’avvenuto ritiro della somma pattuita. L’indagine è partita nell’ottobre 2021 quando a Triggiano, subito dopo le elezioni, furono ritrovati, in un cassonetto dell’immondizia, fotocopie di documenti d’identità di cittadini e fac-simile di schede e volantini elettorali.

Gianvito Magistà

Fonte Radio Norba

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