RAGAZZA MUORE DOPO OPERAZIONE PER UN NEO, IN MANETTE MEDICO E UN “SANTONE”

La Redazione
carabinieri

Avrebbero causato la morte di una ragazza dopo l’asportazione di un neo, operandola su un tavolo da cucina e senza anestesia, nell’ambito di un presunto processo di purificazione spirituale. I carabinieri di Genova hanno arrestato il dirigente medico di chirurgia generale dell’ospedale di Manerbio (Brescia), Paolo Oneda e il presidente e guida spirituale di un centro olistico di Borzonasca (Genova), Vincenzo Paolo Bendinelli, accusati di omicidio volontario con dolo eventuale, violenza sessuale e circonvenzione di incapaci. Secondo le indagini, alla ragazza, Roberta Repetto, figlia dell’ex sindaco di Chiavari, il medico aveva asportato un neo operando nell’agriturismo gestito dal “santone” senza i dovuti accertamenti istologici. Dopo l’asportazione si sarebbero sviluppate numerose metastasi. Oltre al “santone” del centro olistico “Anidra” e al medico, risulta indagata anche una psicologa per concorso in violenza sessuale e circonvenzione di incapace. Secondo gli inquirenti avrebbe indirizzato verso il centro olistico diverse ragazze fragili. La struttura era già nel mirino degli investigatori per la denuncia dei familiari di un’altra giovane. La ragazza, morta all’ospedale S.Martino di Genova, nel corso dei mesi successivi all’intervento, in preda a dolori lancinanti sarebbe stata continuamente rassicurata dagli indagati circa la sua “sicura guarigione” e, secondo gli inquirenti, privata di qualsiasi adeguato trattamento medico che invece sarebbe stato necessario. L’avrebbero curata con tisane e meditazione. Gli approfondimenti investigativi medico-legali hanno accertato che l’intervento chirurgico effettuato e le successive conseguenti omissioni sono state in rapporto causale diretto con il decesso della giovane.

Mauro Denigris

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