Dalla Serbia a Bari per un trapianto salvavita al fegato: la storia di Darko

La Redazione

Un paziente serbo di 40 anni è stato operato al Policlinico di Bari per un trapianto al fegato dopo essere stato trasportato d’urgenza in Italia.

L’equipe del professor Luigi Lupo ha risposto all’sos internazionale attraverso il Centro nazionale trapianti. Arrivato dal reparto di Medicina interna dell’ospedale di Belgrado, al giovane paziente era stata diagnosticata un’insufficienza epatica acuta, pertanto aveva la necessità di un trapianto salvavita.

Per questo motivo l’uomo è stato trasferito a Bari con un volo sanitario organizzato dal ministero della salute serbo, ed è stato ricoverato nell’unità operativa complessa “Chirurgia epatobiliare con trapianto di fegato” del Policlinico pugliese, dove ha effettuato tutte le analisi cliniche. Cinque giorni dopo il ricovero, non appena si è reso disponibile un fegato compatibile, il paziente è stato sottoposto al trapianto. Dopo una degenza di cinque giorni in Rianimazione è rientro nel reparto del centro trapianti.

È stato proprio lì, nel letto in corsia, che ha festeggiato il suo 40esimo compleanno. Medici e infermieri gli hanno voluto regalare una torta con le candeline da spegnere. “Ma il regalo più grande che ho ricevuto per il mio compleanno – ha commentato Darko – è stato un fegato nuovo e per questo devo ringraziare l’Italia e tutta l’equipe del Policlinico di Bari”. Il 40enne è tornato ad avere piena funzionalità epatica e sta bene. Ora torna a casa, dalla sua famiglia in Serbia.

“È una storia di solidarietà e di buona sanità che dimostra il funzionamento di tutto il sistema sanitario, dall’allerta internazionale alla risposta italiana attraverso il centro nazionale trapianti, alla sanità pugliese che ha assicurato la pronta assistenza ad un paziente proveniente da uno dei Paesi vicini – commenta il professor Luigi Lupo, direttore dell’unità operativa di Chirurgia Epatobiliare e Trapianto di fegato. È una bella storia resa possibile dalle competenze e dall’impegno di tutti i Collaboratori dell’unità operativa, dott. Panzera, dott.ssa Roselli, dott.ssa Scalera, dott.ssa Valentini ed infermieri, coinvolti nei prelievi d’organo, in sala operatoria e nell’assistenza intensiva, e grazie alla collaborazione degli Anestesisti, Rianimatori e dei servizi a supporto”.

Trapianti al Policlinico di Bari

“L’attività delle equipe del Policlinico di Bari sui trapianti è stata eccezionale nel 2021. Potremo tracciare un bilancio completo alla fine dell’anno ma possiamo già dire di aver superato di gran lunga i numeri non solo del 2020 ma anche del 2019, prima della pandemia. Da un lato, abbiamo lavorato sulla cultura della donazione degli organi che ha determinato un incremento dei consensi; dall’altro lo spostamento dell’assistenza Covid in Fiera del Levante ci ha consentito di avere completamente a disposizione le sale operatorie presenti dentro Asclepios da dedicare a interventi chirurgici e trapianti” ha commentato il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore.

“Ancora una volta il Coordinamento pugliese trapianti ha saputo dare prova di grande generosità, accogliendo l’sos internazionale, di efficienza organizzativa e di eccellenza sanitaria. Il Policlinico di Bari con i suoi professionisti è stato in grado esprimere grande umanità, restituendo al giovane serbo una vita normale, grazie a un nuovo fegato, e regalandogli un momento di gioia in corsia” ha commentato il coordinatore del Centro regionale trapianti, prof. Loreto Gesualdo.

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