Coppa Italia, il nuovo format non piace ai club di Serie C e D

La Redazione
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La nuova formula della Coppa Italia, che prevede la sola partecipazione di club di Serie A e B, non piace alle società di Serie C e D rimaste escluse dal nuovo format.

Ghirelli: “Espressione di una concezione elitaria” – Per Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, la decisione “non solo viola diritti consolidati, ma è espressione di una concezione elitaria del calcio”. Convocato per lunedì il Consiglio direttivo. La Lega Pro, aggiunge Ghirelli, “adotterà ogni iniziativa per tutelare i diritti delle proprie squadre per salvaguardare una cultura del calcio che sia rispettosa dei valori più autentici dello sport”.

I precedenti di Bari e Alessandria – Per i club di Serie C e D il nuovo format rischia di comportare danni sul piano finanziario e su quello sportivo. La possibilità di non poter più ospitare squadre di categorie superiori comporterà infatti mancati incassi per le società del terzo campionato professionistico e del massimo torneo dilettantistico. Diventeranno poi un lontano ricordo cavalcate di formazioni arrivate fino alle ultime fasi della manifestazione contro ogni pronostico. Non potrà ripetersi quanto accaduto nel 1984 con il Bari, formazione di C sconfitta dal Verona in semifinale dopo aver eliminato Juventus e Fiorentina nei turni precedenti. Il caso più recente è quello dell’Alessandria, altro club di C, battuto dal Milan nella doppia semifinale del 2016.

Gli esempi di Spagna e Inghilterra – La nuova Coppa Italia, dunque, si discosterà dalle coppe nazionali di altri Paesi europei. In Spagna, ad esempio, sono 126 le squadre che prendono parte alla Coppa del Re. Oltre alle formazioni della Liga la partecipazione è aperta anche alle formazioni delle serie inferiori e non mancano sorprese. Nell’ultima edizione le due formazioni di Madrid, Real e Atletico, sono state infatti eliminate dal Cornellà e dall’Alcoyano, squadre di terza serie. In Inghilterra vige il modello della FA Cup. In questo caso possono partecipare tutte le squadre della Premier League, della Football League, della National Legaue, delle tre leghe semiprofessionistiche e alcune che militano in quelle immediatamente inferiori. La formula prevede turni a eliminazione diretta con partita unica, con ripetizione prevista in caso di parità, e con accoppiamenti completamente casuali e senza test di serie.

Vincenzo Murgolo

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