Raccolta funghi in Puglia, come avventurarsi nei boschi in sicurezza

La Redazione

Arriva l’autunno in Puglia e in molto si dirigono verso le campagne locali per cercare quello che è un piccolo tesoro sommerso dell’entroterra locale, i funghi. Raccogliere funghi in Puglia è un’arte antica e praticata da molti, in particolar modo in aree consigliate e protette che si prestano bene, per quelle che sono le condizioni al loro interno, allo sviluppo del gustoso ingrediente per ricette squisite e appetitose, ospitando anche tartufi. È bene tuttavia ricordarsi che tra le varie specie di funghi che popolano il suolo pugliese, dalla Foresta Umbra al Salento, non tutte sono commestibili, ed è facile fare confusione.

Scopri di più su: Funghi, alcuni tipi e varietà di Puglia

Con l’avvento dei mesi più freschi anche i vari ambulatori regionali iniziano ad ospitare sempre più pazienti che, incautamente, assaporano qualità tossiche dei tanto ricercati funghi. I medici raccomandano ai vari cacciatori diversi accorgimenti, pertanto, prima di dirigersi verso le aree boschive. Innanzitutto, non a tutti è concessa la possibilità di raccogliere il pregiato alimento: esiste un patentino che è necessario ottenere prima di potersi avventurare alla ricerca, che insegna le basi, necessarie per non portare in casa esemplari particolarmente nocivi.

In aggiunta, è sempre importante spostarsi accompagnati da qualcuno che abbia seria esperienza alle spalle. Fidarsi ciecamente del proprio patentino per la raccolta funghi senza aver mai vissuto per qualche anno l’autunno tra i boschi pugliesi può non essere sicuro e l’occhio esperto di chi ha avuto modo di superare diverse esperienze può solo essere utile. Mai secondario è l’utilizzo del buon senso: la natura dona ai funghi tossici colori vistosi e forme particolari, così da mettere in guardia ogni raccoglitore, è sempre bene ricordarlo.

Raccolta dei funghi, cosa sapere

Una volta tornati in città con la propria cesta piena bisogna innanzitutto svolgere un accurato controllo micologico del raccolto presso gli ambulatori locali, così da valutare non solo la tossicità dei funghi ma anche la quantità di inquinanti al loro interno. È bene informarsi inoltre su come pulire ottimamente l’alimento, spesso contenente un gran numero di batteri e trattato con sufficienza, in particolar modo se assaporato crudo.

Questi alcuni dei suggerimenti da parte dei Centri di Controllo Micologico:
1. Non consumare funghi se non sono stati controllati prima da un micologo della ASL;
2. Consumarne in quantità moderate;
3. Non darne in pasto ai bambini;
4. Non mangiarne in gravidanza;
5. Consumare solo funghi in perfetto stato di conservazione;
6. Consumare i funghi ben cotti e masticarli correttamente;
7. Sbollentare i funghi prima del congelamento e consumarli entro sei mesi;
8. Non consumare funghi raccolti lungo le strade, vicino a centri industriali e campi coltivati;
9. Non regalare i funghi raccolti, se non controllati da un micologo della ASL;
10. Prestare attenzione alla conservazione domestica: nei funghi sott’olio si può sviluppare la tossina botulinica.

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